Se da una parte si assiste allo sfruttamento dei migranti all’interno del settore agro-alimentare, alcune esperienze recenti mostrano una complessificazione della funzione storica assunta dalla forza lavoro immigrata. Questa, infatti, non rappresenta più esclusivamente una forma di riequilibrio quantitativo dei mercati del lavoro ma crea anche un bilanciamento qualitativo del mercato “ricoprendo i vuoti che, anche nel quadro dell’attuale crisi economica, possono manifestarsi in specifici settori”. Proprio in questa direzione si leggono le esperienze imprenditoriali portate avanti da alcuni immigrati nell’area laziale dove, attraverso la creazione di nuove aziende e in virtù della continuità individuale e/o familiare con l’attività imprenditoriale nella patria di origine, si coltivano e si immettono nel mercato prodotti generalmente importati dall’estero. I negozi etnici nel tempo hanno subito delle trasformazioni, perché da luoghi esclusivamente utilizzati dalle collettività straniere sono diventati, in molti casi, luoghi vissuti anche dagli italiani, trasformandosi così da attività intraetniche ad interetniche capaci di coinvolgere un mercato più consistente.
Tra importazioni e filiere corte: agricoltura e imprenditoria etnica nell’area laziale / Cristaldi, Flavia; Leonardi, Sandra. - STAMPA. - (2016), pp. 73-89.
Tra importazioni e filiere corte: agricoltura e imprenditoria etnica nell’area laziale
CRISTALDI, Flavia;LEONARDI, Sandra
2016
Abstract
Se da una parte si assiste allo sfruttamento dei migranti all’interno del settore agro-alimentare, alcune esperienze recenti mostrano una complessificazione della funzione storica assunta dalla forza lavoro immigrata. Questa, infatti, non rappresenta più esclusivamente una forma di riequilibrio quantitativo dei mercati del lavoro ma crea anche un bilanciamento qualitativo del mercato “ricoprendo i vuoti che, anche nel quadro dell’attuale crisi economica, possono manifestarsi in specifici settori”. Proprio in questa direzione si leggono le esperienze imprenditoriali portate avanti da alcuni immigrati nell’area laziale dove, attraverso la creazione di nuove aziende e in virtù della continuità individuale e/o familiare con l’attività imprenditoriale nella patria di origine, si coltivano e si immettono nel mercato prodotti generalmente importati dall’estero. I negozi etnici nel tempo hanno subito delle trasformazioni, perché da luoghi esclusivamente utilizzati dalle collettività straniere sono diventati, in molti casi, luoghi vissuti anche dagli italiani, trasformandosi così da attività intraetniche ad interetniche capaci di coinvolgere un mercato più consistente.File | Dimensione | Formato | |
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